“PACCO” DI STABILITA’

URSULA 6+
La sua proposta non è niente di rivoluzionario.
Però è ragionevole.
Al posto di criteri di rientro del debito uguali per paesi diversi, ecco dei piani personalizzati di 4 o 7 anni.
Un punto di partenza accettabile.

LINDNER 7,5
Hai capito il tedesco!
Ha il cognome che sembra un dolcetto, invece è acido come un limone.
Lotta come un leone per ottenere criteri i più stringenti ed uniformi possibili.
Tutto il contrario della proposta ursuliana.
Li ha ottenuti.
Perché “i debiti vanno ridotti, non perdonati”.
Ha confermato il ruolo del suo paese.
Un bene per il futuro dell’Europa?
A quel punto gli avrei dato 9…

LE MAIRE 5,5
In poche parole, i francesi hanno accettato tutti i voleri di Lindner.
La Francia dovrà ridurre il debito pesantemente, ma solo dal 2027 in poi.
Dopo le elezioni.
Pensa un po’.
Sarebbe questo l’argine al sovranismo?

GIORGETTI 6=
La sua posizione di partenza non è facile.
Ricordate Willy il Coyote…
Ottiene quanto gli premeva di più: uno sconto sui tassi d’interesse sul debito. Temporaneamente. In cambio di “riforme” (cioè qualche fregatura).
Tuttavia per l’Italia si tratta di diversi miliardi risparmiati.
Secondo me, ha concesso un po’ troppo al Lucifero di Berlino.
Sufficienza stiracchiata.

NADIA CALVIÑO 7
Vecchia volpe spagnola.
A sentire certe voci è stata regista dell’accordo italo-franco-tedesco.

OLANDA, AUSTRIA, FINLANDIA, IRLANDA 4,5
I loro governi sono popolari, cristiani, liberali ed europeisti.
Quando è ora di ampliare il bilancio o di rimettere alcuni debiti, se ne dimenticano all’istante.
Poi vorrebbero salvare la democrazia…

Veniamo agli attori non protagonisti.

GEERT WILDERS 6,5
Conta come il due di coppe, ma l’abile Lindner lo usa come parafulmine.
Così, però, il “tulipano nero” guadagna consenso domestico.

ELLY SCHLEIN 4
Accusa la Meloni di avere gli alleati sbagliati.
Ma lo sa che il suo alleato Scholz è il mandante delle infinite pretese di Lindner?