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Cari lettori incappati qui,

la mia routine è abbastanza semplice: sveglia, un paio di talk show, il Corriere e la Gazzetta, poi qualche libro per arrivare a sera. Ogni tanto, in forma rigorosamente privata, annotavo pensieri in prosa e poesia.
Era sufficiente, fino a due anni e mezzo fa.
Poi, l’esigenza di condividere.
La voglia di vivere con gli altri mi ha spinto a “dare i numeri”.

Pensieri e poesie hanno iniziato ad essere condivisi pubblicamente.

Ora, il compimento di un percorso, la realizzazione di un luogo virtuale nel quale poter valutare per mezzo dei numeri i protagonisti delle passioni di una vita.

Per farla breve, delle spietate pagelle.

Spietate perché, la carità, è un atto da esercitare tutti giorni, una sfida complessa che non riesco a vincere del tutto nella vita comune, quella assieme alle altre persone.
Ecco perché non userò l’ipocrisia di una pietà sportiva o politica.
Tengo in serbo la compassione dell’inefficienza per la vita vera, nell’ingenua convinzione che sia possibile vivere in un mondo di uomini che non vedono un avversario da superare nel vicino di casa.